La tipologia delle torri a pianta poligonale fa riscontrare nel Roero un esempio davvero eccellente. Il fusto a sezione decagonale distingue il residuo mastio del castello di Corneliano d’Alba. Il complesso castrense è attestato primamente in un atto del 1192, col quale i consignori “de Montaldo” vendono al Comune di Alba certe parti «in castro et villa Corneliani».
Qualche tempo dopo, gli altri consignori Uliverio (anch’essi castellani del vescovo d’Asti) ricevono conferma d’investitura nel 1224 di quanto possiedono «in castro, villa et posse» del medesimo luogo. In seguito, nel 1262 il castello viene ceduto interamente dal siniscalco angioino ai De Brayda di Alba.
Questi signori probabilmente intraprendono la ristrutturazione del complesso e l’erezione della nuova torre maestra dopo quell’anno ed entro il 1276, avendo resistito allora ad un assedio ed avendolo poi ceduto ad Alba nel 1278.
Ciò può essere avvenuto in quel periodo, a meno che i lavori siano stati commissionati in seguito su concessione dello stesso Comune albese entro il 1283 (quando il castello viene assegnato al marchese Guglielmo VII di Monferrato). Un nuovo palazzo nel complesso, da tempo tornato ai De Brayda, risulta presente nel 1459 («in castro Corneglani […], in palatio novo domini Jacobi, in caminata»).
La duecentesca torre maestra presenta un prisma compatto nella sua impeccabile muratura laterizia, con due sole aperture (l’angusto ingresso superiore, una feritoia) e cinto in sommità da quattro ordini aggettanti di sagomati archetti pensili.
Si tratta di un accurato «solido stereometrico», con dieci lati di metri 2,30 circa e diametro di circa 9 metri, realizzato pure con mattoni angolari precisamente tagliati per assecondare l’angolo derivante dallo specifico impianto geometrico.