Il tipo a fusto cilindrico per isolate torri maestre fa riscontrare, nei luoghi qui interessati, due “esempi” ragguardevoli. Cronologicamente fra questi va considerato per primo il residuo torrione di Cortemilia, di notevole spicco su un’altura presso la convergenza del torrente Uzzone nel Bormida.
Il castello cortemiliese (appartenuto ai marchesi Del Carretto, dal 1322 ai marchesi di Saluzzo e dal 1337 ai signori Scarampi) è citato primamente, quale sede del marchesato di Bonifacio il minore, nell’incerto atto della divisione ereditaria tra i figli del marchese aleramico Bonifacio del Vasto, forse rogato nel 1142. Successivamente è incluso nel documento del 1209, con il quale il marchese Ottone Del Carretto vende il feudo al Comune di Asti, venendone reinvestito. La grande torre maestra, rimasta smozzicata ma ancor con sei piani ed uno sotterraneo, probabilmente viene eretta nella seconda metà del secolo XIII, su commissione del marchese Manfredo Del Carretto o del figlio.
La muratura esterna, realizzata accuratamente in pietra da taglio, è suddivisa in sei campate da altrettanti cordoni semicircolari. I vari piani, con ingresso nel primo superiore, presentano una feritoia per ciascuno, in diverse direzioni; sono separati fra loro da una volta in muratura per il primo e da tavolati per quelli successivi.
Inferiormente la muratura della torre (accuratamente studiata da Annamaria Delmonte nel 2004-2005) è impostata con una base a due risalti, su un terreno d’appoggio in dislivello. La storica costruzione ha una circonferenza di metri 26,6, con un diametro interno di metri 5,15, ed un’altezza di 30 metri.